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Trieste, Civico Museo di Storia ed Arte e Orto Lapidario |
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Trieste, Castello di Miramare |
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Gorizia, Museo provinciale di Palazzo Attems |
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Trieste, Museo Revoltella, Galleria d'arte moderna |
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Udine, Casa Cavazzini, Galleria d'arte moderna |
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Pordenone, PArCo, Galleria d'arte contemporanea |
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Trieste, Museo Teatrale "Carlo Schmidl" |
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Pordenone, Museo d'arte di Palazzo Ricchieri |
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Gorizia, Musei provinciali di Borgo Castello |
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Cividale, Museo archeologico nazionale |
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Gradisca d'Isonzo, Galleria regionale d'arte contemporanea "Luigi Spazzapan" |
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Aquileia, Museo archeologico nazionale |
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Trieste, Civico Museo del Risorgimento |
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Tolmezzo, Museo carnico delle tradizioni popolari "M. Gortani" |
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Trieste, Museo Sartorio |
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Udine, Castello |
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Trieste, Castello di San Giusto |
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Udine, Museo etnografico |
Promemoria per i candidati alle elezioni regionali del 2013
Questa (cliccate sul testo) è solo una parte, anche se la più consistente, del patrimonio storico-artistico-archeologico regionale. Da quest'anno, a causa dei tagli operati dal governo e dagli enti locali, potrà contare su risorse esigue rispetto alle necessità di mantenimento, di gestione e di valorizzazione. Il rischio di chiusure, danni e abbandono è molto alto, nonostante gli sforzi che gli enti proprietari stanno facendo con sempre maggiori difficoltà. Ma la perdita di questo tesoro sarebbe gravissima e irreversibile, oltre che immorale: non dimentichiamo che la conservazione delle memorie è un dovere nei confronti delle generazioni future.
Gli operatori dei musei si appellano a chi prenderà le redini della Regione Friuli Venezia Giulia perchè fermi il declino delle istituzioni culturali e si attivi per un'azione di rilancio e di rivitalizzazione dalla quale non potranno che derivare benefici sia spirituali che materiali per la popolazione regionale.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaBen detto! Speriamo che non cada nel vuoto questo appello, nel senso almeno che venga colto lo spirito che lo sottende. Va detto, tuttavia, che molte volte è persino augurabile che il politico non parli di cultura perchè rischia di andare completamente fuori tema. Basterebbe che si limitasse ad ascoltare chi conosce la materia. Il guaio è che, purtroppo, non si limitano a parlare, ma prendono decisioni su temi che non conoscono (per giunta con la presunzione di aver ugualmente capito tutto...), seguendo banali interessi di territorio ( o di parte..., eh già!), magari ascoltando improbabili suggeritori... O tempora, o mores!
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