Le magie del mobile carnico in mostra al Museo Gortani
“SPLENDORI DEL TALENTO, le magie del mobile carnico”
è la mostra che si è aperta sabato 15 giugno al Museo Carnico
delle Arti Popolari di Tolmezzo e che si potrà visitare fino al 29 settembre. Un'iniziativa che valorizza i tesori di un bellissimo museo, sempre meritevole di una visita per la varietà e la ricchezza di testimonianze sulle tradizioni della Carnia e sulla qualità della produzione artigianale di questo particolare territorio.
Sono esposti un centinaio di pezzi tra cassapanche, letti, armadi, armadi a muro, sedie, culle e credenze di produzione locale e si inserisce all’interno del progetto “Carnia ‘700” che intende fare piena luce sull’importanza di questo momento storico. >>>
“Il Progetto Carnia ‘700 – ha dichiarato l’assessore Aurelia Bubisutti – prosegue con la realizzazione della mostra del Mobile Carnico. Un’esposizione che si è resa possibile grazie al lavoro di più mani, a un gioco di squadra che si è sintetizzato in un nuovo modo di vivere il Museo Carnico dando al visitatore la consapevolezza di rivivere, attraverso gli oggetti, l’unicità, la bellezza, la sensibilità e la grande abilità dei nostri artigiani. È il nostro omaggio a loro e agli artigiani di oggi che troveranno spazi a loro dedicati e l’opportunità di esprimere il proprio talento ma soprattutto dimostrarci che le abilità che ci contraddistinguono non si stanno del tutto perdendo.”
Il Settecento rappresentò per la Carnia un momento di grande splendore. Infatti, grazie alla genialità dell’imprenditore Jacopo Linussio (1691-1747), a Tolmezzo nacque una delle maggiori industrie tessili del tempo che portò a una ricchezza economica che si associò a quella artistica e architettonica. I carnici, che non erano solamente ottimi tessitori, ma anche rinomati artigiani del legno trovarono nelle committenze di questa nuova borghesia, la possibilità di esprimere la loro grande abilità che quest’esposizione vuole celebrare evidenziando un centinaio di manufatti dell’importante collezione di Palazzo Campeis.
Per gran parte frutto della paziente ricerca del sen. Michele Gortani, i mobili esposti mostrano l’alto grado di abilità degli artigiani locali, capaci di sposare temi popolari alle mode del tempo giungendo a risultati anche di elevato livello artistico.
Sono mobili per di più severi, bruniti e lustrati dal tempo, ricchi di temi religiosi e realizzati in noce, legno resistente al tempo. La parte più consistente è data dalle cassapanche ognuna con la sua particolarità territoriale, facilmente individuabile, frutto di singole specializzazioni artigianali. Ecco, allora che la Val d’Ampezzo propone l’immancabile sagoma di pino stilizzato, simbolo della valle, che assomiglia tanto a un cipresso mentre nell’Alta Carnia imperò l’acanto, pianta mediterranea e non certamente di queste parti, ma le cui morbide volute provengono dall’antichità classica.
Alla mostra, che segue quella sul tessile in Carnia di due anni fa, ne seguiranno altre “illustranti altri tipi di artigianato carnico per mettere in giusta luce l’importante contributo di creatività artigianale della Carnia non solo nel settore del legno ma anche della ceramica e delle costruzioni… e che integra un percorso dedicato al legno nelle sue sfaccettature sia naturali che produttive. Itinerario storico, culturale e didattico al quale abbiamo dedicato le esposizioni di quest’anno” come evidenzia il presidente del Museo, il dottor Roberto Siagri.
Come elemento accessorio anche alla mostra sarà presentato il terzo pieghevole, promozionale e gratuito, della serie “Carnia ’700″ che da un lato presenta elementi informativi sul mobile carnico del Settecento, dall’altra ricette della tradizione carnica realizzate con la collaborazione di selezionati ristoratori di varie vallate carniche. Tale pieghevole intende promu
overe, presso i visitatori e gli ospiti della Carnia, due importanti filoni dell’artigianato carnico che continuano a realizzare e aggiornare cose egregie: gli artigiani mobilieri e gli “artigiani” ristoratori, splendidi eredi di una antica tradizione frutto d’arte e che, durante l’esposizione, metteranno in mostra le loro abilità artistiche con eventi speciali.
Sono esposti un centinaio di pezzi tra cassapanche, letti, armadi, armadi a muro, sedie, culle e credenze di produzione locale e si inserisce all’interno del progetto “Carnia ‘700” che intende fare piena luce sull’importanza di questo momento storico. >>>
“Il Progetto Carnia ‘700 – ha dichiarato l’assessore Aurelia Bubisutti – prosegue con la realizzazione della mostra del Mobile Carnico. Un’esposizione che si è resa possibile grazie al lavoro di più mani, a un gioco di squadra che si è sintetizzato in un nuovo modo di vivere il Museo Carnico dando al visitatore la consapevolezza di rivivere, attraverso gli oggetti, l’unicità, la bellezza, la sensibilità e la grande abilità dei nostri artigiani. È il nostro omaggio a loro e agli artigiani di oggi che troveranno spazi a loro dedicati e l’opportunità di esprimere il proprio talento ma soprattutto dimostrarci che le abilità che ci contraddistinguono non si stanno del tutto perdendo.”
Il Settecento rappresentò per la Carnia un momento di grande splendore. Infatti, grazie alla genialità dell’imprenditore Jacopo Linussio (1691-1747), a Tolmezzo nacque una delle maggiori industrie tessili del tempo che portò a una ricchezza economica che si associò a quella artistica e architettonica. I carnici, che non erano solamente ottimi tessitori, ma anche rinomati artigiani del legno trovarono nelle committenze di questa nuova borghesia, la possibilità di esprimere la loro grande abilità che quest’esposizione vuole celebrare evidenziando un centinaio di manufatti dell’importante collezione di Palazzo Campeis.
Per gran parte frutto della paziente ricerca del sen. Michele Gortani, i mobili esposti mostrano l’alto grado di abilità degli artigiani locali, capaci di sposare temi popolari alle mode del tempo giungendo a risultati anche di elevato livello artistico.
Sono mobili per di più severi, bruniti e lustrati dal tempo, ricchi di temi religiosi e realizzati in noce, legno resistente al tempo. La parte più consistente è data dalle cassapanche ognuna con la sua particolarità territoriale, facilmente individuabile, frutto di singole specializzazioni artigianali. Ecco, allora che la Val d’Ampezzo propone l’immancabile sagoma di pino stilizzato, simbolo della valle, che assomiglia tanto a un cipresso mentre nell’Alta Carnia imperò l’acanto, pianta mediterranea e non certamente di queste parti, ma le cui morbide volute provengono dall’antichità classica.
Alla mostra, che segue quella sul tessile in Carnia di due anni fa, ne seguiranno altre “illustranti altri tipi di artigianato carnico per mettere in giusta luce l’importante contributo di creatività artigianale della Carnia non solo nel settore del legno ma anche della ceramica e delle costruzioni… e che integra un percorso dedicato al legno nelle sue sfaccettature sia naturali che produttive. Itinerario storico, culturale e didattico al quale abbiamo dedicato le esposizioni di quest’anno” come evidenzia il presidente del Museo, il dottor Roberto Siagri.
Come elemento accessorio anche alla mostra sarà presentato il terzo pieghevole, promozionale e gratuito, della serie “Carnia ’700″ che da un lato presenta elementi informativi sul mobile carnico del Settecento, dall’altra ricette della tradizione carnica realizzate con la collaborazione di selezionati ristoratori di varie vallate carniche. Tale pieghevole intende promu
overe, presso i visitatori e gli ospiti della Carnia, due importanti filoni dell’artigianato carnico che continuano a realizzare e aggiornare cose egregie: gli artigiani mobilieri e gli “artigiani” ristoratori, splendidi eredi di una antica tradizione frutto d’arte e che, durante l’esposizione, metteranno in mostra le loro abilità artistiche con eventi speciali.
Commenti
Posta un commento