Oltre lo sguardo. Fotografi a Gorizia prima della Grande Guerra
Ultimi giorni per visitare la mostra "Oltre lo sguardo" allestita nella sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia in via Carducci 2. L’esposizione
traccia la storia degli atelier fotografici goriziani della
Belle Époque sapientemente ricostruiti attraverso una sequenza di
immagini che offrono uno spaccato della società cittadina nell'arco
temporale compreso tra il 1860 e lo scoppio della Grande Guerra.
Fotografie
spesso inedite, alcune esposte in originale altre riprodotte,
ritraggono uomini, donne e bambini, famiglie e gruppi in posa negli
studi goriziani. Scatti che restituiscono l'immagine dei nobili e
della borghesia cittadina, così come delle famiglie popolari e
contadine, dei militari, dei sacerdoti e degli ufficiali, nonché
degli esponenti della cultura e della politica locale, a fianco
di tanti cittadini goriziani. >>>
In mostra anche immagini che immortalano momenti significativi della vita quotidiana: processioni, visite imperiali, matrimoni e funerali, eventi sportivi. E ancora vedute di esterni, di piazze, del Castello: scorci caratteristici della città catturati dagli scatti dei primi professionisti.
In mostra anche immagini che immortalano momenti significativi della vita quotidiana: processioni, visite imperiali, matrimoni e funerali, eventi sportivi. E ancora vedute di esterni, di piazze, del Castello: scorci caratteristici della città catturati dagli scatti dei primi professionisti.
Dopo
un’introduzione sulla storia della fotografia, la mostra prende
avvio da Ferdinando Troester, pioniere della fotografia professionale
in città, che nel 1864 vi aprì il primo atelier per proseguire poi
con una sezione dedicata ai protofotografi: quegli artisti dediti al
ritratto pittorico che, grazi
e
ai tempi di esecuzione più rapidi, iniziarono in quegli anni a
dedicarsi alla fotografia. La sala espositiva ospita poi alcuni
materiali che ricostruiscono l’attività dei Magnifici Randagi,
operatori ambulanti che scelsero Gorizia come luogo di sosta
privilegiato e dei numerosi studi fotografici stabili che animarono
la città in quegli anni: tra questi gli atelier
di Heinrich Niggl, Anton Jerkič, fotografo di riferimento della
comunità di lingua slovena, Giovanni Battista Mazucco, Valerio
Sturolo, Paolo Resen, Augusto Marega.
La
parte conclusiva del percorso è dedicata alla fotografia
professionale al femminile, in particolare a Helene Hofmann,
abilissima fotografa di origine bavarese dalle solide doti tecniche,
apprezzata per la sua non comune abilità di trasporre sulla lastra
negativa i caratteri salienti della personalità dei soggetti
ritratti. Nella sua produzione si annoverano inoltre vedute della
città, scatti che testimoniano le distruzioni subite dagli edifici
durante la Grande Guerra e immagini dei soldati al
fronte.
La
mostra, curata da Giancarlo Brambilla affiancato da un comitato
scientifico composto da Chiara Aglialoro, Simonetta Brazza, Agostino
Colla, Gianpaolo Cuscunà, Antonio Fabris, Martina Franco, Antonella
Gallarotti, Mariateresa Grusovin, Alessandra Martina, Raffaella
Sgubin, Giovanni Viola, Elena Vidoz, sarà corredata da un catalogo
edito dal Consorzio Culturale del Monfalconese. Nell’ambito della
rassegna, la Fondazione Carigo promuove inoltre il progetto “Specchi
della memoria. Gorizia e l’Isontino attraverso le foto di
famiglia”: una proposta che intende coinvolgere l’intera
cittadinanza, invitata a consegnare temporaneamente alla Fondazione
le foto d’epoca delle proprie famiglie, che verranno digitalizzate
e, se messe a disposizione in originale, esposte in un’apposita
sezione della mostra.
La mostra “Oltre lo sguardo” sarà
visitabile fino al 2 giugno. Orari di apertura: venerdì 16-19; sabato e domenica 10-19. Lunedì 1 e martedì 2 giugno aperta dalle 16 alle 19.
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