Ce la può fare il Comune di Gorizia a gestire i Musei provinciali?
Sulla questione dei Musei provinciali di Gorizia e la scelta del loro destino quando cesserà di esistere la Provincia, è in corso dallo scorso anno un vivace dibattito, che, però, ha sempre più i connotati di un puro scontro politico tra destra e sinistra, tra Comune di Gorizia e Regione.
L'intervento più interessante fino ad ora sembra essere stato quello del prof. Silvano Cavazza riportato nel blog di forumgorizia ( http://forumgorizia.blogspot.it/2015/07/i-musei-provinciali-di-gorizia.html ) con alcune risposte e controrisposte. Cavazza evidenzia i limiti di entrambe le soluzioni (1. passaggio dei musei al Comune 2. gestione dei musei da parte della Regione nell'ambito dell'Istituto per il Patrimonio culturale di Villa Manin) ma soprattutto sottolinea il disinteresse che c'è stato da parte di TUTTE le istituzioni goriziane verso la rappresentazione museale della storia locale. Non c'è un solo luogo, a Gorizia, in cui si racconti in modo efficace, completo e documentato, la gloriosa storia della città e della sua contea. Non l'ha fatto la Provincia, che si è limitata a mantenere (magari rinnovandoli e ampliandoli) i musei che già c'erano nel dopoguerra, e non l'ha fatto il Comune, che ha addirittura ristrutturato il Monastero di Santa Chiara (foto di C. Sclauzero) e dopo molti anni non sa ancora cosa metterci dentro!
Ma la prova dello scarso interesse del Comune per la cultura (il Sindaco ha tenuto per sé la delega ma non per questo si è distinto per spirito di iniziativa e volontà di innovazione) è nella triste situazione della Fondazione Coronini, dove un tesoro di valore internazionale langue tra mille difficoltà e sopravvive solo per la buona volontà del personale. Il Sindaco non ha un programma vero per la cultura, e qualsiasi obiezione viene liquidata il più delle volte come frutto di scontro politico.
Come fa oggi attraverso le dichiarazioni pubblicate su "Il Piccolo" in risposta al gruppo di opposizione "Gorizia è tua":
Altri interventi pubblicati sull'argomento:
Da “Il Piccolo” 21 gennaio 2016
Tondo: «Torrenti vuole scippare i
Musei a Gorizia»
«Mi ha stupito la superficialità con
cui l'assessore regionale Gianni Torrenti è intervenuto sulla
questione del Musei provinciali di Gorizia, senza curarsi minimamente
del dibattito importante e spesso polemico che si è sviluppato
intorno a questo tema». Parole di Renzo Tondo, consigliere regionale
di Autonomia responsabile. Che aggiunge: «Torrenti cincischia
confusamente sulla proprietà dei beni custoditi nei Musei, che
dovrebbero appartenere al "territorio": quale, se la
Provincia è prossima a essere cancellata e l'Isontino sarà diviso
in due Uti? Ma Torrenti non sa che Autonomia Responsabile, il sindaco
Romoli, il comitato Gopolis, oltre che a rappresentanti politici di
ogni schieramento, hanno proposto che i Musei provinciali siano
gestiti dalle istituzioni goriziane e isontine, in sinergia con la
Regione? A Torrenti sembra che l'unico problema che lo interessi
veramente sia quello della posizione dell'attuale direttrice Raffaela
Sgubin. E allora? Perché Torrenti non spiega pubblicamente il perché
di questa proterva volontà di scippare a Gorizia il più grande
patrimonio che le rimane? O lo dice, oppure dobbiamo pensare che
l'unico scopo di questa manovra è quello di mantenere lo scrigno
della cultura goriziana nelle mani della sinistra. Da Gherghetta alla
Serracchiani, tanto per intenderci».
Da “Il Piccolo” 27agosto 2015
«Portelli sostiene di essere pronto a
trattare? Ma la Provincia non è più padrona dei Musei. Il nostro interlocutore
sarà la Regione».
Arriva a stretto giro di posta la
risposta del sindaco Romoli all’assessore provinciale alla Cultura Federico
Portelli. Nodo del contendere? Sempre lo stesso: la dibattuta, futura gestione
dei Musei provinciali. «La proprietà deve andare al Comune di Gorizia - taglia
corto il primo cittadino - perché è una patrimonio della città. Sulla gestione,
invece, si può discutere e faremo un ragionamento con la Regione e l’assessore
Torrenti. L’idea, lo ripeto, potrebbe essere quella di affidare tutto a una
Fondazione o un’Agenzia, che dir si voglia. Vi potrebbero partecipare l’Uti
Collio/Alto Isonzo, la Camera di commercio, la Fondazione Cassa di risparmio di
Gorizia e anche la Regione. In pratica, tutto sarebbe in mano ad un soggetto
non politico». Conclude Romoli: «Ci piacerebbe che la Provincia ci fosse vicina
in questa battaglia, soprattutto l’assessore di riferimento che è... goriziano
e dovrebbe fare gli interessi della sua città».
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