Scopriamo che ci può essere una terza possibilità, quella di una grande presa in giro.
A bandire il “concorso” che suggerisce questa riflessione è la Regione Friuli Venezia Giulia, che, tramite l’Erpac, l’Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, cerca, entro il 6 novembre 2018, un Componente del Comitato scientifico per la gestione della Galleria regionale d’arte contemporanea “Luigi Spazzapan” di Gradisca d’Isonzo.
E già a questo punto il lettore del bando comincia a sgranare gli occhi: come mai viene bandito un concorso, con tanto di domande, colloqui, graduatorie, per un "posto" di Componente di un Comitato scientifico? Sorprendente. Di solito queste figure si scelgono tra "rose di nomi" proposte dagli Enti coinvolti, anche perchè si tratta di ruoli consultivi, dunque privi di vera responsabilità. Non mancano certo in regione critici d’arte o curatori di mostre degni di figurare nel Comitato scientifico della "Spazzapan" e facilmente individuabili senza concorsi.
Ma, proseguendo nella lettura del bando si scopre perchè non è possibile procedere così: il nuovo componente non potrà avere più di 35 anni. E dovrà dimostrare di avere (preferibilmente) una laurea magistrale in discipline umanistiche e una comprovata competenza nel campo dell’arte contemporanea. Una specie rara, rarissima anzi.
Infine, l’aspetto che rende il tutto quasi grottesco è che il ruolo di Componente del Comitato scientifico della Galleria regionale d’arte contemporanea “Luigi Spazzapan è a titolo gratuito.
Come definire tutto questo se non come una grande presa in giro?
E la Galleria Spazzapan, che per decenni è stata un punto di riferimento importante per l'arte regionale, non meriterebbe forse un curatore - stipendiato - ed esperto d’arte contemporanea (magari giovane!) invece che dipendere da dirigenti regionali troppo distanti e indaffarati, che la vedono certamente più come un problema che come una risorsa?
A bandire il “concorso” che suggerisce questa riflessione è la Regione Friuli Venezia Giulia, che, tramite l’Erpac, l’Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, cerca, entro il 6 novembre 2018, un Componente del Comitato scientifico per la gestione della Galleria regionale d’arte contemporanea “Luigi Spazzapan” di Gradisca d’Isonzo.
E già a questo punto il lettore del bando comincia a sgranare gli occhi: come mai viene bandito un concorso, con tanto di domande, colloqui, graduatorie, per un "posto" di Componente di un Comitato scientifico? Sorprendente. Di solito queste figure si scelgono tra "rose di nomi" proposte dagli Enti coinvolti, anche perchè si tratta di ruoli consultivi, dunque privi di vera responsabilità. Non mancano certo in regione critici d’arte o curatori di mostre degni di figurare nel Comitato scientifico della "Spazzapan" e facilmente individuabili senza concorsi.
Ma, proseguendo nella lettura del bando si scopre perchè non è possibile procedere così: il nuovo componente non potrà avere più di 35 anni. E dovrà dimostrare di avere (preferibilmente) una laurea magistrale in discipline umanistiche e una comprovata competenza nel campo dell’arte contemporanea. Una specie rara, rarissima anzi.
Si comincia a capire il motivo del concorso, ma anche a farsi qualche domanda: chi può avere, a 35 anni (e in tempi in cui trovare lavoro nel campo dell'arte è un miraggio), una “comprovata” esperienza nel campo dell’arte contemporanea? E si può ritenere vera “esperienza” un’attività ancora agli inizi? Che cosa e come si valuterà, se i candidati potranno presentarsi anche senza laurea?
Infine, l’aspetto che rende il tutto quasi grottesco è che il ruolo di Componente del Comitato scientifico della Galleria regionale d’arte contemporanea “Luigi Spazzapan è a titolo gratuito.
Ma come? Tanto lavoro per gli uffici, tanto tempo perso, per qualcosa che non ha neppure un valore economico?
E siamo proprio sicuri che - se c'è - un giovane di valore, dotato di quelle qualità che gli hanno già permesso di farsi un bel curriculum professionale nel campo dell'arte contemporanea consideri interessante la partecipazione - gratis - al Comitato scientifico di un'istituzione piuttosto in crisi, priva da anni di un curatore/direttore artistico su cui nessuno sa se esistono veri programmi, obiettivi, investimenti?
Queste situazioni fanno emergere una volta di più la discutibile gestione attuale delle istituzioni culturali, a cui purtroppo ci si sta abituando, o ci si fa meno caso, visto che questo settore è diventato marginale nella società contemporanea. Le decisioni, piccole e grandi, vengono prese da un apparato - diffuso in tutti gli Enti - provvisto di sola competenza amministrativa e di “comprovata incompetenza” culturale, che, non riconoscendo né l’entità dei problemi né i contenuti su cui lavora, applica a tutto le soluzioni automatiche, quelle che sembrano "oggettive"e "trasparenti", mentre in realtà servono solo a liberare da responsabilità coloro che (anche per la loro posizione apicale e la cospicua retribuzione) dovrebbero saper fare delle scelte "di competenza" e, come si suol dire, "metterci la faccia", senza nascondersi dietro ai politici.
Queste situazioni fanno emergere una volta di più la discutibile gestione attuale delle istituzioni culturali, a cui purtroppo ci si sta abituando, o ci si fa meno caso, visto che questo settore è diventato marginale nella società contemporanea. Le decisioni, piccole e grandi, vengono prese da un apparato - diffuso in tutti gli Enti - provvisto di sola competenza amministrativa e di “comprovata incompetenza” culturale, che, non riconoscendo né l’entità dei problemi né i contenuti su cui lavora, applica a tutto le soluzioni automatiche, quelle che sembrano "oggettive"e "trasparenti", mentre in realtà servono solo a liberare da responsabilità coloro che (anche per la loro posizione apicale e la cospicua retribuzione) dovrebbero saper fare delle scelte "di competenza" e, come si suol dire, "metterci la faccia", senza nascondersi dietro ai politici.
Da ultimo, c’è da fare un’altra considerazione: ma ai giovani non sarebbe meglio offrire dei posti di lavoro retribuiti piuttosto che pretendere i loro talenti per sfruttarli con incarichi privi persino di gettone di presenza?
Come definire tutto questo se non come una grande presa in giro?
E la Galleria Spazzapan, che per decenni è stata un punto di riferimento importante per l'arte regionale, non meriterebbe forse un curatore - stipendiato - ed esperto d’arte contemporanea (magari giovane!) invece che dipendere da dirigenti regionali troppo distanti e indaffarati, che la vedono certamente più come un problema che come una risorsa?
Maria Masau Dan
Nella foto: Opera di Giorgio Valvassori esposta alla Galleria Spazzapan
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