Non c’è in regione un interno di dimora storica che possa
degnamente competere con l’atmosfera profondamente, naturalmente,
“mitteleuropea” di Palazzo Coronini, un luogo magico che giustamente qualcuno ha
definito “il più bel museo del Friuli Venezia Giulia”. Se c’è un motivo per
credere nel concetto tanto discusso di “Mitteleuropa”, beh, questo è dato
dall’esistenza di questa casa, che non è solo una casa, è una “filosofia”
dell’abitare, è la sintesi di un mondo che è esistito davvero, ma forse non
esiste più o è solo dentro di noi ma non si vede. Questa “E’ storia”, comunque,
per citare una bella manifestazione culturale in corso a Gorizia proprio oggi, ed
è anche una rappresentazione ampia, dettagliata, accurata, di una società che
ha dominato queste terre di passaggio tra Nord e Sud, tra Oriente e Occidente, collocandosi
giusto a metà (in senso metaforico) tra Venezia e Vienna, riuscendo ad
appartenere a due mondi e a relazionarsi con entrambi, anzi a sentirsi “di
casa” qui e là. >>>
Il conte Guglielmo Coronini ha avuto il merito di avere salvato e, dove era necessario, ricostruito nei dettagli, un mondo scomparso, gli ultimi due secoli vissuti da Gorizia sotto l’Impero, proiettando in una dimensione universale la storia della sua famiglia, ma facendone anche un caso emblematico di una società profondamente radicata nel territorio.
Il conte Guglielmo Coronini ha avuto il merito di avere salvato e, dove era necessario, ricostruito nei dettagli, un mondo scomparso, gli ultimi due secoli vissuti da Gorizia sotto l’Impero, proiettando in una dimensione universale la storia della sua famiglia, ma facendone anche un caso emblematico di una società profondamente radicata nel territorio.
Percorrere le sale di questa casa genera stupore e
ammirazione (non solo per il valore dei pezzi esposti, ma anche per la cura con
cui è conservata), lascia immaginare la vita vera, ne fa sentire ancora i
profumi, i ritmi e i silenzi, le abitudini e i gusti, la dedizione e l’umiltà
di chi ha saputo mettere in subordine la propria vita rispetto a quella degli
antenati. Gli argenti e le porcellane sulla tavola di ogni giorno, i libri
letti davvero, le stufe e i camini che hanno funzionato fino a non molto tempo
fa, i ricordi degli Asburgo frequentati dal conte Guglielmo da bambino, magari
durante le vacanze con gli arciduchi sull’isola di Madera … Si passa dai
salottini Biedermeier di impronta
viennese alle dorature del Settecento veneziano, dall’eleganza neoclassica
della stanza in cui morì l'ex re di Francia, Carlo X, nel 1836, al mobilio austero della
biblioteca e ci si accorge che non c’è nulla di stonato, tutto si fonde in
un’atmosfera fatta di autenticità, eleganza, cultura, respiro europeo. Qui è
tutto vero, e nello stesso tempo, appare anche come una grandiosa messa in
scena, architettata da una mente geniale, quella del conte Guglielmo Coronini,
per prolungare nel tempo i valori e i meriti della sua classe sociale, e
affermare il potere della cultura su tutto il resto.
Ecco alcune immagini di questa meravigliosa dimora, intorno alla quale sta uno splendido parco. Per approfondire la conoscenza con la Fondazione Coronini: http://www.coronini.it/
La piscina sul retro della casa vista dalla vetrata del mezzanino |
La sala "dei condottieri" con una parte della collezione di armi e mobili del XVI e XVII |
La sala da pranzo con il grande tavolo apparecchiato su cui fanno bella mostra i servizi di famiglia |
Il salottino di Sophie in cui domina lo stile Impero |
Lo spazio antistante l'ingresso |
Nell'atrio: busto in bisquit di Francesco Giuseppe I a 17 anni |
Ancora uno sguardo dal mezzanino sul retro della casa (a terra urne cinerarie provenienti da Aquileia) |
Salottino da lavoro con trumeau del XVIII secolo, ritratto di Nicoletta Coronini, sorella del conte Guglielmo, ultimo proprietario, e in basso il suo cestino da lavoro in legno dipinto
|
I servizi da tavola di casa Coronini |
La stanza di Mathilde ospita anche un bellissimo tavolo e alcuni ritratti di famiglia |
L'elegante loggiato che collega il palazzo alla cappella gentilizia |
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