E' uno dei musei che hanno i numeri più alti di
visitatori nella regione Friuli Venezia Giulia. La Risiera di San Sabba di
Trieste, un ex stabilimento industriale nato per la pilatura del riso e
tristemente famoso per essere stato luogo di sterminio nazista, attira ogni
anno più di centomila persone, in gran parte turisti e scolaresche che arrivano
da tutta Italia. Un luogo di visita per gli studiosi di storia contemporanea,
ma anche di riflessione sugli orrori della guerra.
Domenica 31 gennaio, è stato inaugurato il nuovo
allestimento della sala che è adibita a museo della Risiera. Ad oltre
quarant'anni dall'allestimento originario, la struttura museale si è rinnovata
grazie ad un intervento che, pur nel rispetto e nella valorizzazione degli ambienti
ed arredi originari, cerca di fornire una comunicazione corretta, approfondita
ed aggiornata della storia della Risiera grazie all'ausilio di apparati
esplicativi tradizionali e tecnologici.
L'intervento sul percorso di visita è stato curato dal Civico museo della Risiera di San Sabba,
Monumento nazionale, in collaborazione con Aned – Associazione italiana ex
deportati Trieste, Anpi – Associazione nazionale partigiani d'Italia Trieste,
Cdec - Centro di documentazione ebraica contemporanea di Milano, Comunità
ebraica di Trieste, IRSML FVG - Istituto regionale per la storia del movimento
di liberazione nel Friuli Venezia Giulia, Istituto tecnico statale “G. Deledda
- M. Fabiani” e Narodna in študijska knjižnica / Biblioteca nazionale slovena e
degli studi.Il nuovo allestimento si snoda lungo il perimetro della sala seguendo i seguenti nodi tematici:
La Risiera di San Sabba; Il Lager della Risiera; Gli spazi
del lager; Antefatti e contesto storico; Il processo; Il monumento nazionale e
il museo.
Sono stati riorganizzati gli spazi ed è stata creata una
nuova mostra storica multimediale costituita da testi, oggetti, documenti,
opere d'arte e contenuti multimediali, oltre ad un un plastico del comprensorio
della Risiera, realizzato dagli studenti dell'Istituto tecnico per geometri “Max Fabiani”di Trieste,
che la raffigura nel momento della sua massima estensione topografica. Al
centro della sala uno spazio è dedicato inoltre alla visione di filmati,
presentazioni e conferenze. Postazioni multimediali accolgono le biografie di
alcuni uomini e donne che passarono in Risiera tra il 1943 e il 1945.
Avvicinandosi alle postazioni in cui vengono proiettati i filmati si ha modo di ascoltare i commenti e le testimonianze registrate senza essere disturbati dalle postazioni vicine. Gli schermi sono stati inseriti nelle vecchie vetrine in cemento disegnate da Romano Boico per il primo allestiento.
Le panche su cui i visitatori potranno sostare per vedere le proiezioni di grandi dimensioni. L'arredamento è molto sobrio e caratterizzato dall'assenza di colore, coerentemente con l'atmosfera di grande raccoglimento che si respira dentro questo luogo, all'interno e all'esterno.
I pannelli retroilluminati permettono una lettura molto agevole dei testi predisposti per la spiegazione del percorso storico creato nel museo. I testi sono in italiano, sloveno e inglese.
Il plastico del complesso edilizio della Risiera nella sua evoluzione cronologica è stato realizzato dopo un approfondito studio storico dagli studenti dell'Istituto tecnico per geometri "Max Fabiani" di Trieste usando la tecnologia 3D.
L'intervento di riallestimento e riqualificazione è stato possibile anche
grazie ad un finanziamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri e al
altri contributi delle Fondazioni Casali - Fondazione benefica Kathleen Foreman
Casali Trieste, nonché dalle piccole somme lasciate ogni giorno dai visitatori
dellea Risiera.
Il progetto scientifico è di Francesco Fait per la direzione di Maria Masau Dan ed è stato sostenuto da un comitato scientifico composto da:Tullia Catalan, Franco Cecotti, Francesco Fait, Martina Humar, Maria Masau Dan, Tristano Matta, Dunja Nanut, Cristina Roggi, Michele Sarfatti, Anna Maria Vinci. II testi sono redatti da Giorgio Liuzzi e tradotti in lingua slovena e inglese da Ingrid Cotic.Il progetto di allestimento è di Corrado Pagliaro e il progetto grafico di Roberto Duse.
Il progetto scientifico è di Francesco Fait per la direzione di Maria Masau Dan ed è stato sostenuto da un comitato scientifico composto da:Tullia Catalan, Franco Cecotti, Francesco Fait, Martina Humar, Maria Masau Dan, Tristano Matta, Dunja Nanut, Cristina Roggi, Michele Sarfatti, Anna Maria Vinci. II testi sono redatti da Giorgio Liuzzi e tradotti in lingua slovena e inglese da Ingrid Cotic.Il progetto di allestimento è di Corrado Pagliaro e il progetto grafico di Roberto Duse.
Il museo si trova in via Palatucci 5, ed è aperto tutti i giorni dalle 9 alle 19.
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