Lo scandalo del Museo Nazionale dell’Archeologia subacquea di Grado
Dello scandalo del Museo Nazionale dell’Archeologia subacquea di Grado - che non si riesce ad aprire da troppi anni - si è già parlato moltissimo, non c’è nulla da aggiungere. Una vergogna che nuoce moltissimo all’immagine di Grado e della cultura italiana, e che non è giusto lasciare nel comodo dimenticatoio in cui, via via che il tempo passa, sfumano tutte le responsabilità.


Chi vuole “ripassare” la cronologia di questa brutta storia trova tanto materiale in rete. Ecco qualche esempio:
https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/06/07/musei-il-fantasma-di-quello-dellarcheologia-subacquea-a-grado-dopo-25-anni-e-solo-sul-sito/3637798/
https://www.triesteallnews.it/2019/01/17/grado-diffida-verso-il-ministero-per-la-chiusura-del-museo-di-archeologia-subacquea/
https://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2018/06/09/news/il-museo-mai-nato-a-grado-dieci-milioni-di-euro-nel-nulla-1.16942765
Nessuno ha mai spiegato chiaramente questo impasse che blocca la realizzazione del museo. L'unico articolo in cui emergono i problemi che ostacolano la fine dei lavori è del 2014 ed è uscito sulla rivista "L'archeologo subacqueo" a firma di Carlo Beltrame e Rita Auriemma (curatrice della grande mostra "Il mare dell'intimità" realizzata dalla Regione Friuli Venezia Giulia nel 2018).
Ve lo riproponiamo.
Non è chiaro se dopo cinque anni qualcosa sia cambiato, se almeno si intravveda una soluzione. L’unica spiegazione fornita dai giornali è sempre ricondotta all’avvicendarsi di Soprintendenti, alle lentezze ministeriali, ai soliti vaghi intoppi burocratici dietro cui si nascondono le colpe personali.
Intanto passa il tempo e sul problema cade il silenzio.
Se il museo non luccicasse così tanto davanti al tramonto, nessuno si accorgerebbe di nulla....

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