Un museo che chiude è una sconfitta della politica
Nell' articolo precedente abbiamo già commentato la notizia della chiusura definitiva dell'AIM, l'Alinari Image Museum di Trieste, un vero gioiello tecnologico creato solo tre anni fa nel Castello di San Giusto dalla Fondazione Alinari per la fotografia. Un museo creato soprattutto per volontà del suo presidente, il triestino Claudio de Polo, che ieri ha tenuto una conferenza stampa di cui vi proponiamo il video integrale.
Dopo un'estenuante maratona tra i ben congegnati ostacoli opposti dalla colta e sagace burocrazia comunale, de Polo ha gettato la spugna. Rimetterà in piedi il suo museo altrove, e a Trieste rimarrà la soddisfazione di ritrovarsi grandi spazi vuoti nel Bastione Fiorito del Castello di San Giusto, che nessuno sarà in grado di utilizzare. Meno che mai con un progetto originale e innovativo come questo.
Sono le conseguenze di "politiche culturali" che non sono in grado di cogliere il valore e le potenzialità dei musei, non solo quelle dell'AIM, ma anche del Revoltella e degli altri musei civici. Musei nati dalla lungimiranza, dalla generosità, dalla passione collezionistica di quei triestini che hanno fatto grande la città, come Revoltella, i Sartorio e i Morpurgo, e che hanno trovato nel potere politico un interlocutore sempre all'altezza e capace non solo di onorare i patti ma anche di essere riconoscente. Ma adesso tutto questo non esiste.
Di sicuro Claudio de Polo sarebbe stato trattato molto meglio dalla classe politica dell'Ottocento!
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